logo01m2.jpeg

Via Italia n. 30, Melilli (SR)

0931.551303

STUDIO LEGALE                      AVV. GIUSEPPE CALVO

press@avvocatocalvo.it

giuseppecalvo@avvocatocalvo.it

studio@avvocatocalvo.it

documenti@avvocatocalvo.it

info@avvocatocalvo.it


facebook
linkedin
instagram

La difesa dell'imputato 

created by

 

Alysing

1. Gestione delle indagini ed udienza preliminare da parte del difensore (difesa tecnica e atti personali del soggetto assistito)

 

2. Metodologia da seguire in riferimento al ruolo rivestito dal proprio assistito (persona sottoposta alle indagini, persona offesa, danneggiato dal reato, ente rappresentativo di interessi lesi dal reato)

 

3. Denuncia e querela (redazione e presentazione) Indagini preliminari (si affronteranno le possibili strategie adottabili nelle attività previste dal codice di  procedura penale e delle leggi speciali (minorenni, processo agli enti)

 

4. Udienza preliminare.

 

5. Procedimenti speciali 

 

6. Giudizio abbreviato 

 

7. Applicazione della pena su richiesta 

 

8. Giudizio direttissimo

 

9. Giudizio immediato

 

10. Procedimento per decreto

 

11. Sospensione del procedimento con messa alla prova

 

12. Misure cautelari

 

13. Misure personali

 

14. Sequestri

15. Giudizio e istruttoria dibattimentale

 

16. Atti preliminari al dibattimento

 

17. Dibattimento

 

18. Istruzione dibattimentale

 

19. Nuove contestazioni

 

20. Discussione finale


21. Impugnazioni

 

22. Appello nel giudizio di cognizione e le modifiche apportate dalla legge n. 103/2017 (concordato sui motivi di appello e rinnovazione dell’istruzione dibattimentale in caso di proscioglimento in primo grado) e dal D.lvo 11/2018

 

23. Ricorso per Cassazione: la nuova fisionomia a seguito della

 

24. Riforma Orlando e del D.lvo 11/2018

 

25. Ricorso straordinario per errore materiale o di fatto

 

26. Rescissione del giudicato

 

27. Revisione

 

28. Ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo

toa-heftiba-fv3gconvsss-unsplash.jpeg

La difesa della Persona Offesa dal reato

 

Alla persona offesa da un reato, quale soggetto leso nella propria libertà o integrità personale, la legge riconosce diritti e facoltà che possono esercitati personalmente o a mezzo di proprio difensore nominato.

La persona offesa, per il tramite di un proprio difensore, può offrire all’Autorità Inquirente per l’accertamento di un fatto costituente reato, soprattutto nei casi di atti persecutori (art. 612 bis c.p.) e maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.), nei quali è fondamentale la collaborazione del soggetto che ha subito tali condotte.

Oltre alla possibilità di sporgere denuncia / querela, la legge riconosce la facoltà alla persona offesa di presentare memorie difensive ed indicare fonti di prova, come ad esempio indicare persone informate sui fatti oggetto di accertamento ed acquisire documenti rilevanti per l’attività di indagine.

Si tratta di strumenti fondamentali per la tutela della persona offesa da un reato cui si aggiungono altrettanti diritti e facoltà ancora più specifici, quali la partecipazione agli accertamenti tecnici non ripetibili (art. 360 c.p.p.), la sollecitazione rivolta al Pubblico Ministero di “cristallizzare” elementi probatori mediante la richiesta di incidente probatorio.

Inoltre, in favore delle vittime di violenza sulla persona è previsto il diritto ad essere informati in merito alla richiesta di modifica di misura cautelare da parte del soggetto interessato con facoltà di esprimere al Giudice per le indagini preliminari la propria posizione a riguardo (art. 299 c.p.p.).

Alla persona offesa sono poi riconosciuti strumenti di “monitoraggio” dell’attività di indagine del Pubblico Ministero verificando l’esistenza di apertura di un’attività di accertamento di un fatto di reato subito, formulando apposita richiesta scritta di iscrizione di una notizia di reato (art. 335 c.p.p.), nonché chiedendo espressamente di essere informati circa la proroga delle indagini preliminari (art. 406 c.p.p.) e sull’eventuale richiesta di archiviazione del procedimento (art. 408 c.p.p.) avverso la quale è consentito formulare opposizione ai sensi dell’art. 410 c.p.p..

Inoltre, per determinati reati (ad esempio stalking, maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e reati ai danni di minori)  è riconosciuto alla persona offesa il diritto al patrocinio a spese dello Stato anche in deroga ai limiti di reddito normalmente previsti (art. 76 del T.U. in materia di spese di giustizia).

In caso di esercizio dell’azione penale da parte del Pubblico Ministero la persona offesa che ritiene di avere subito un danno quale conseguenza delle azioni criminose subite può costituirsi parte civile nel processo penale al fine di esercitare in tale l’azione civile volta ad ottenere il relativo risarcimento.

Tale facoltà non viene riconosciuta solo alla persona offesa, quale soggetto portatore dell’interesse direttamente tutelato dalla norma incriminatrice, ma anche a tutti quei soggetti che ritengano di avere subito un danno inteso in senso giuridico e non in senso lato.

 

logo01m3.jpeg
2622994116018093032481521648768197756812696n
professional
jason-briscoe-uv81e0oxxwq-unsplash.jpeg
alberto-castillo-q-mx4mskk9zeo-unsplash.jpeg

RICHIEDI UN COLLOQUIO IN STUDIO O UNA CONSULENZA ONLINE

COMPILANDO IL FORM SOTTO

CON LA SOMMARIA DESCRIZIONE DELLA PROBLEMATICA

 

SARAI RICONTATTATO IN GIORNATA